PROUST. I COLORI DEL TEMPO
Per Proust letteratura e arte erano legate al doppio nodo, così come lo sono parole e colore, entrambi carichi di simboli e significati. È dalla complessità e profondità dell’esperienza visiva – e quindi cromatica – che Eleonora Marangoni ci accompagna in un’inedita rilettura del capolavoro di Proust. “Nella Recherche – scrive l’autrice – il colore non è importante in quanto viene raccontato, è importante perché egli stesso racconta. È un espediente stilistico grazie al quale Proust intreccia legami, definisce idee, svela parentele nascoste. Il colore è un vero e proprio narratore che si sostituisce alla parola”.
Nella Recherche il colore è ovunque e ogni volta per uno scopo specifico: tutti i riferimenti al tempo sono immersi nel verde, il blu segna le intuizioni poetiche, il rosa racconta il fascino delle donne amate, il rosso è il simbolo del potere dell’aristocrazia, passato e futuro sono “fiumi incolori”, mentre soltanto il presente è definito “colorato e denso”. Uno dopo l’altro, i colori della tavolozza di Proust sono presi in esame in relazione alle associazioni a temi e personaggi. Nel suo procedere incontriamo anche riflessioni che rimandano agli studi di Michel Pastoureau sulla storia dei colori nei secoli.
Il saggio si chiude con un bellissimo Atlante dei colori che raccoglie 90 illustrazioni, i dipinti menzionati da Proust nell’opera. In questa sorta di campionario cromatico della Recherche, ogni artista è idealmente catturato, evocato e celebrato da una precisa sfumatura che ne rappresenta la visione estetica e l’essenza creativa.
Proust. I colori del tempo di Eleonora Marangoni – Mondadori Electa 2014